Al seguente indirizzo (http://www.ambrosolilombardia2013.it/progetto/) è possibile scaricare il programma del progetto per la Regione Lombardia del candidato Umberto Ambrosoli.
Il programma di progetto è molto ben strutturato e ben argomentato. Uno sforzo importante, compiuto in poco tempo e con il contributo di molte persone.
In particolare ci vogliamo concentrare su questo documento : http://www.ambrosolilombardia2013.it/wp-content/uploads/2013/01/Allegato-originale-gruppo-Mobilità.pdf
che si occupa specificatamente di mobilità (una delle linee guida del programma di Umberto Ambrosoli) e connesso anche all’ inquinamento ed in generale alla qualità della vita.
Sono ben delineati gli obiettivi strategici.
A. Principi, obiettivi strategici e ambiti di intervento
servizi efficienti e infrastrutture di qualità, migliorando rispetto alla situazione ereditata la
qualità della vita, con un recupero di efficienza ed un risparmio di denaro pubblico
Come obiettivo viene definito un recupero di efficienza ed un risparmio di denaro pubblico. Questo elemento introduce aspetti di misurabilità importanti (riduzioni della spesa). Non tutte le schede del progetto sono orientate ad elementi di risparmio della spesa pubblica, indicando in alcuni casi la necessità di rivedere i parametri del patto di stabilità. In generale riteniamo che il patto di stabilità e la riduzione della spesa pubblica sia una necessità. Questo punto che richiama efficienza e risparmio di denaro pubblico è un rimando particolarmente importante.
Bisogna superare la rivendicazione generica di una maggiore “dotazione di infrastrutture”con interventi mirati di integrazione delle reti e dell’offerta di servizi.
Anche in questo caso è particolarmente importante il puntare alla integrazione delle reti e dei servizi. Infatti la problematica Italiana (o almeno di parte dell’ Italia) non è sulle dorsali, ma essenzialmente sulla integrazione (intermodalità http://it.wikipedia.org/wiki/Trasporto_intermodale) fra le varie componenti di trasporto.
garantendo soprattutto i cittadini lombardi meno abbienti e che sono esclusi dalle rendite immobiliari
Anche in questo caso un richiamo ai valori di trasporto per il cittadino.
Si deve recuperare efficienza e produttività nella spesa pubblica del settore al fine di liberare risorse che possono essere destinate all’espansione e all’evoluzione del settore stesso e, conseguentemente, alla crescita economica e al miglioramento della qualità della vita dei cittadini
Anche in questo caso un richiamo al recupero dell’ efficienza e della produttività. Come sostenuto anche in altri articoli, riteniamo (fino a prova contraria) che una delle cause della nostra crisi è data da un eccesso di spesa pubblica improduttiva. Ogni direzione verso la maggiore efficienza e calo nella spesa pubblica è da vedere in termini positivi.
Pianificazione, regolazione e incentivazione dei servizi e delle infrastrutture non richiedono la proprietà e il monopolio regionale delle gestione, che creano conflitti di interesse e distorcono le scelte politiche. La Regione deve sfruttare, nelle modalità appropriate, i benefici derivanti dal confronto concorrenziale.
Richiamo ad un sistema misto pubblico – privato che può instaurare meccanismi di competitività e concorrenza positiva su tutto il mercato. Il sistema esclusivamente privato si rivela NON efficiente (per esempio si indica l’ incidenza del PIL delle spese sanitarie negli Stati Uniti). Ugualmente un sistema esclusivamente pubblico non è soggetto a quei confronti che portano il pubblico ad erogare servizi senza efficienza e senza qualità. In un sistema misto è però necessario aumentare il controllo, la misurazione e la trasparenza negli appalti e nei contratti. Punto centrale per un corretto funzionamento del sistema.
Trasformare il trasporto ferroviario regionale in un moderno “trasporto rapido di massa”, analogo a quello delle altre metropoli (con nuovi modelli di esercizio, maggiore e migliore disponibilità di materiale rotabile, adeguata accessibilità stradale alle stazioni, efficienti ed attrattive aree di interscambio). La Regione varerà contratti di servizio che incentivino maggior puntualità e maggior confort dei treni, senza gravare ulteriormente sulle finanze pubbliche. È necessario anche promuovere la ri-contrattazione con RFI delle regole di circolazione al fine di liberare capacità sulla rete lombarda e, soprattutto, nel nodo di Milano, rendendo così più veloci e regolari i servizi per i pendolari.
Oltre all’ accenno al raggiungimento di obiettivi di maggior confort (con il rimando al recupero di efficienza e quindi senza incrementi di spesa), si rimanda alla ricontrattazione RFI. Pur non essendo specificato nel dettaglio le azioni da effettuare, il riferimento alla capacità della linea Ferroviaria è un indicatore importante. Dal punto si può interpretare la volontà di agire su RFI per permettere una maggior accesso alla rete da parte di operatori terzi, aumentando la concorrenza sulla stessa rete (che è uno dei problemi ancora presente in Italia).
Utilizzare tutte le potenzialità della concorrenza regolamentata, cioè bandire gare per lotti relativamente ridotti di servizi, cui possano partecipare aziende di ogni dimensione, sia nel settore ferroviario che in quello degli autobus. Programmazione integrata dei servizi non significa gestione monopolistica e neppure bacini di traffico molto grandi (come quelli voluti dalla Legge regionale di settore, che andrà modificata), inevitabili preda degli operatori esistenti.
Questo punto indica un aspetto molto importante che è quello della suddivisione della spesa per lotti, evitando una concetrazione su pochi operatori dei capitoli di spesa. In un mercato perfetto la suddivisione della spesa dovrebbe essere meno competitiva rispetto ad una maggiore economia di scala. Il problema è che la concentrazione dei soggetti porta ad un monopolio di fatto che rende i servizi meno efficienti e meno sottoposti alla concorrenza. Questo punto quindi diventa importante per introdurre concetti di concorrenza e confrontabilità. In questo caso diventa importante trovare l’ equilibrio fra frammentazione (che porta disefficienza) e concentrazione (che porta monopolio).
La Regione esigerà la valutazione indipendente – condotta secondo i migliori standard internazionali – di tutte le opere infrastrutturali localizzate sul territorio lombardo
Anche in questo caso un richiamo a criteri di valutazione esterna. A nostro parere la valutazione dovrebbe anche essere estesa all’ erogazione dei servizi di mobilità e non solo alla parte puramente infrastrutturale.
In Lombardia non c’è bisogno di nuovi hub, né di nuove piste.
Un richiamo nuovamente al fatto che le infrastrutture sono comunque sufficienti, ma è necessario integrarle ed efficientarle. Tutti questi elementi introducono un concetto innovativo nella politica italiana che si è sempre dichiarata favorevole a nuovi investimenti, piuttosto che alla razionalizzazione di quelli già esistenti. Fra l’ altro le piccole opere di interconnessione (le vere assenti in Italia) hanno una maggiore probabilità di condurre effetti positivi sul PIL locale e nazionale. Il maggior frazionamento delle opere, distribuite fra più soggetti, dovrebbe portare una maggiore ricaduta distributiva sulla economia.
Analisi del quadro generale
Secondo una recente indagine della Banca d’Italia, la Lombardia, la più ricca regione italiana, presenta un indice di accessibilità non particolarmente elevato tra le regioni italiane.
Dal punto di vista metodologico, riteniamo importante in tutte le dichiarazioni, una maggiore attenzione alla citazione delle fonti. Un aspetto secondario se vogliamo, ma che va nella direzione di una più facile rintracciabilità delle informazioni e quindi della trasparenza.
con le politiche fiscali (spostando il carico fiscale dal possesso dell’auto e dalle accise sui carburanti all’uso delle strade questo oggi molto facilitato dalle tecnologie)
In questo caso sarebbe interessante capire gli aspetti teorici legati a questa affermazione. In linea di principio condivisibile, ma anche con effetti sulla circolazione di beni e persone che potrebbe non essere trascurabile.
È quindi necessario riprogrammare i servizi, così da evitare duplicazioni ingiustificate e da sfruttare al massimo la complementarietà tra modi. Allo stesso tempo occorre prendere atto che in Italia (e la Lombardia in questo non fa eccezione) i costi operativi unitari del TPL sono i più alti d’Europa (insieme alla Francia), con una produttività del lavoro mediamente del 25% inferiore a quella europea; ricavi da traffico del 33% inferiori e contributi pubblici unitari (in conto esercizio) del 40% superiori.
Non sarebbe male una indicazone delle fonti. Questo punto è però un elemento importante di misurazione che consideriamo molto positivo. In generale queste differenze sono particolarmente importanti per identificare la nostra competitività sul piano Europeo e diventano una delle cause della crisi che ci attanaglia.
Al contempo, in Italia, l’incidenza della logistica sui prezzi finali dei prodotti è praticamente il doppio degli altri paesi (ed arriva al 30% nella filiera agroalimentare), ed efficientare la logistica è un modo per dare competitività alle imprese e sviluppare i consumi.
Attraverso un sistema, concordato con le categorie interessate, di incentivi, disincentivi ed evolute dotazioni tecnologiche, sono oggi maturi i tempi per avviare alcune linee di intervento prioritarie che sono sintetizzabili:
– nella limitazione (innanzitutto) del traffico di autovetture nelle aree dense;
– nell’ottimizzazione dei circuiti di raccolta e distribuzione dei prodotti con un incremento degli indici di carico ed una riduzione dei veicoli merci in ingresso;
– nella limitazione del conto proprio(diseconomico e con un parco arretrato), incentivandone la conversione al conto terzi;
Un elemento importante sul quale concordiamo è l’ utilizzo fiscale come leva di governo per raggiungere obiettivi di efficienza. Usualmente la parte fiscale viene utilizzata come modo per sanare buchi di bilancio. L’ utilizzo fiscale basato su driver di sviluppo (economico, sociale, green) è un approccio che dovrebbe essere esteso in ambiti più ampi e che abbiamo più volte citato come esempio virtuoso per raggiungere obiettivi importanti.
Il documento, nel suo complesso, appare molto ben articolato e non potrebbe essere diverso vista la competenza degli autori. Abbiamo indicato alcuni suggerimenti ed anche aspetti collegati alla innovazione di certe impostazioni comunicative abbastanza atipiche rispetto al dibattito politico tradizionale. Naturalmente la impostazione rigorosa degli autori (collaboratori della Voce.info) si ritrova nel documento.
Come indicazioni potremmo permetterci di segnalare :
1) manca lo stato dell’ arte con indicazione quantitativa e qualitativa sulle aree più importanti.
2) manca l’ indicazione degli attuali capitoli di spesa sul bilancio regionale.
3) mancano i riferimenti puntuali dei dati forniti. Il documento anche se è un programma di carattere elettorale, potrebbe fornire in allegato una bibliografia più spinta con riscontri più semplici.
Apprezziamo invece la discontinuità sulla ricchezza dei contenuti rispetto ad altri esempi di programma. L’ accenno documentato a fattori numerici. L’ approccio metodologico rivolto alla richiesta di maggiore efficienza, piuttosto che a sempre maggiori risorse.
Risulta anche molto importante il fatto che molte affermazioni presenti nel documento, potranno essere riscontrate nella effettiva realizzazione e quindi i punti evidenziati non sono generiche affermazione di principio ma specifici interventi.
Tutto considerato, diamo un giudizio molto positivo a questa elaborazione.