L’ultimo libro del Professor Alberto Bagnai è un lavoro maturo di analisi tecnica e politica (nel senso di Polis) sulla moneta ed il rapporto che questa ha con la società.
Si innesta nel dibattito del rapporto fra Capitale e Lavoro, che ultimamente sembra essere sempre più all’attenzione su tutti i media ( a solo esempio Articolo di Repubblica su Capitale e Lavoro).
E’ sempre più importante parlare di questi temi, anche perché l’ Europa sta attraversando una crisi che ancora prima che economica è sociale e come tale andrebbe affrontata.
E’ necessario riportare il tema della Persona al centro del dibattiti economico. Ed inoltre, capire cosa vogliamo per il nostro futuro.
Il tema del rapporto fra Capitale e Lavoro non è altro che un derivato del tema sulla Persona. Il rapporto fra Capitale e Lavoro non è un tema strettamente economico, ma anche etico.
L’economia ne detta i contorni tecnici. Fondamentali. Importanti. Ma la linea fra ciò che è giusto e ciò che non è giusto, non è un tema strettamente economico. Ma va oltre e mette in ballo il concetto di Persona e della sua dignità.
Il pregio del lavoro di Bagnai è quello di partire da un concetto economico, tecnico, come la moneta e collegare il concetto al più alto valore di distribuzione della ricchezza. Io lo estendo alla dignità della Persona.
In questo senso il dibattito fra Euro e non Euro diventa un punto importante ma tecnico. La vera domanda è che Europa si vuole e che società vogliamo vivere.
E’ forse per questo che il dibattito sull’ Euro, viene snobbato, colto con sufficienza da parte di chi sostiene l’Euro, trascurato dai media. Messo in rissa come si fa per i dibattiti poco importanti.
Perché sottende il concetto più importante di distribuzione della ricchezza. Il professor Bagnai ha il pregio di evidenziarlo in maniera forte.
Il punto nodale dell’Europa è quello dell’arretramento del benessere sociale della sua popolazione. Che non è strettamente collegato alla pura e semplice ricchezza. Ma è dato dalla sua distribuzione ed ancora di più dal benessere e dal benessere dei diritti.
L’ Europa, in circa 10 anni non è solo arretrata in ricchezza. Ma nella capacità di coltivare benessere ed essere quel territorio di speranza per tutte le generazioni.
La povertà non è una sconfitta in quanto aumenta ed è generata dalla crisi. La povertà è una sconfitta perché sottende un modello culturale che l’ha generata.
Il dibattito sull’ Euro si, Euro no, è quindi un dibattito importante ma forse inutile. Perchè il vero dibattito è quello della distribuzione della ricchezza in una società evoluta.
La dignità della Persona esce dal contesto economico e si pone su piani diversi, molto più importanti.
Il Papa, in questi giorni più twittato per gli schiaffi ai figli che non per i messaggi più alti sulla dignità della persona, ricorda
“Lotta contro la fame ostacolata dal mercato”
“L’economia iniqua uccide”
Chi si arrabatta con la microeconomia e con i disagi che questa comporta, non deve dimenticare la centralità dell’Uomo sull’ economia. Sia questo messaggio portato da un credente, sia da un laico.
L’Europa e tutta la sua classe politica ha la colpa storica di avere contribuito al peggioramento complessivo del benessere della propria popolazione. Concentrandosi su aspetti economici, di moneta, andiamo verso una Europa dell’economia e della moneta, dimenticando l’Europa del diritto, dei diritti e delle Persone.
Il libro di Bagnai ha il pregio di riporre le domande corrette. Lo fa tramite l’analisi tecnica del rapporto fra moneta e monete. Ma introduce anche aspetti collegati alla relazione fra produttività e salari.
La politica deve riprendere a farsi domande semplici. Porre la centralità della Persona negli obiettivi di sviluppo. Capire il rapporto fra legittima imprenditorialità, profitto e dignità.
L’Europa di questi tempi, pare dimenticare tutto questo. E le mense della Caritas aumentano i loro ospiti.
Il comunismo ha fallito, ma stiamo anche raccogliendo i cocci del liberismo.