Si riprende questa proposta.
http://www.peragendamonti.it/proposals/1051
Milioni di persone nel mondo consumano prodotti che credono essere italiani,ma che di italiano hanno solo il nome.
La nostra cultura,l’elevato know-how e la qualità che contraddistinguono numerosi settori della produzione industriale italiana sono apprezzati in tutto il mondo,ma anche spudoratamente,e malauguratamente legalmente,contraffatti in tutto il mondo.Così avviene che un cittadino americano acquisti un prosciutto che del San Daniele ha solo il nome;o che un tedesco consumi una mozzarella chiamata “Italia”,che di italiano non ha nulla.Dovrebbero intervenire in tal senso gli organismi internazionali con politiche di natura macroeconomica,perchè la posta in gioco è davvero alta.
E’ necessario :
fare il punto della situazione legislativa (transnazionale) che indirizza la problematica.
capire quali sono le azioni legislative o accordi a livello trasnazionale che permettono di indirizzare il problema.
Dal punto di vista economico è un danno elevatissimo per le aziende italiane, sopratutto per una filiera territoriale difficilmente replicabili.
A puro titolo informativo, alleghiamo due riferimenti che inquadrano (naturalmente in maniera molto iniziale) la problematica.
http://www.linkiesta.it/expo-contraffazione-alimentare