Fondazioni Bancarie.

La fondazione bancaria è una persona giuridica mista pubblico-privata senza fini di lucro. Le fondazioni bancarie sono state introdotte per la prima volta nell’ ordinamento italiano con la legge n. 218 del 1990, la cosiddetta legge-delega Amato-Carli, con lo scopo di perseguire valori collettivi e finalità di utilità generale.

Si rilevano alcune proposte di carattere generale.

1) La trasparenza deve aumentare. La disponibilità di informazioni online è molto differenziata da istituzione ad istituzione. Crediamo che (al pari delle pubbliche amministrazioni) sia necessario estendere alle fondazioni bancarie tutti i criteri di trasparenza e di accesso online dei conti e degli investimenti e di tutte le spese effettuate (compreso i compensi per gli organi staturari).

Per loro natura, riteniamo che  le Fondazioni ricadano nell’ ambito di massima trasparenza verso i cittadini.

2) Si propone che le fondazioni siano obbligate alla costituzione di un sito online unico dove posizionare le performance assolute e relative. Nei bilanci sotto riportati, si evidenziano differenze di performance significative (nello stesso anno). Essendo le performance molto difformi, queste non possono essere ricondotte unicamente alla crisi, ma vanno individuati parametri dimensionali e di efficienza che vanno monitorati nell’ interesse della collettività.

3) I parametri di redditività media devono essere confrontati con le performance della singola fondazione, per arrivare a meccanismi che penalizzino le fondazioni che non rispondono a parametri di performance.

Al di là di localismi, l’ utilità pubblica è positiva solo se le performance sono adeguate.

Ragionando per assurdo, se si vendesse il patrimonio a valori di mercato (quelli che si ritengono essere descritti nel bilancio) e dimenticando la reale proprietà della fondazione e tutte le semplificazioni del ragionamento, il patrimonio ridurrebbe il debito pubblico di un valore equivalente. Supponiamo per esempio un patrimonio di 900 Milioni di Euro, il debito pubblico diminuirebbe di 900 Milioni di Euro. Questo comporterebbe alla collettività un minore costo per interessi di circa 45 Milioni di Euro / anno.

Guardando la questione da una logica di interesse collettivo è logico che la somma di incremento patrimoniale, tasse pagate ed erogazioni non possono distanziarsi quindi da una cifra di 45 Milioni di Euro, ed anzi dovrebbero essere superiori per compensare la non misurabilità precisa della utilità sociale delle erogazioni.

Si riporta il rapporto del 2011 sulle fondazioni bancarie italiane. Complessivamente le performance non sono adeguate al patrimonio.

http://www.acri.it/17_ann/17_ann_files/17RAPP.zip

Di seguito i bilanci 2011 di due fondazioni bancarie Emiliano Romagnole.

http://multimedia.fondazione-crmo.it/files/bilancio2011/bilancio-di-missione-e-di-esercizio-2011.pdf

http://www.fondazionecrimola.it/fondazione/bilancio/

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