La questione meridionale. Dall’ assistenzialismo al rilancio.

Abbiamo già scritto a proposito della questione meridionale e della questione del nord.

Al di là di aspetti puramente quantitativi (quanto è giusto che l’ area più ricca trasferisca all’ area più povera) esistono anche aspetti qualitativi.

Attualmente tutti i trasferimenti (La questione del nord) sono basati su sovvenzioni alla spesa pubblica e/o a trasferimenti a fondo perduto verso aziende.

Questa gestione storica dei trasferimenti Nord – Sud ha provocato drammi molto elevati. La spesa pubblica è buona solo se produttiva e non parassitaria, clientelare, corrotta.

E’ importante che le sovvenzioni dal Nord al Sud siano impostate come sgravi fiscali alle aziende che vogliono investire o tramite sgravi da effettuarsi sul cuneo fiscale.

Per un vero sviluppo del Sud è necessario indirizzarsi verso una razionalizzazione della spesa pubblica (con il concetto dei costi standard) e contemporaneamente rendere attrattivo l’ investimento nel Sud alle aziende.

Le eccellenze del Sud non necessariamente devono essere orientate alla industria pesante. Esistono eccellenze nel settore del turismo, della filiera agroalimentare, ma anche nell’ elettronica.

Proposta

Determinare il tempo entro il quale la spesa pubblica deve essere orientata al concetto di costo standard (sia nella spesa sanitaria, sia nella spesa regionale, comunale, provinciale).

Rivedere tutti i finanziamenti alle aziende, perchè siano orientati a sgravi sul costo del lavoro e sgravi sugli utili prodotti (come avviene in molti paesi Europei).

 

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