L’ analisi dello spread degli ultimi mesi, evidenzia una volatilità molto alta.
Crescite improvvise e cali repentini. Non abbiamo analizzato le serie storiche, ma sicuramente la variabilità degli ultimi tempi è sintomo di forti speculazioni.
Per esempio oggi (19 Dicembre 2012) lo spread è calato del 3% rispetto al giorno precedente. Questi cali sono caratteristici di mercati ben più volatili, come le quotazioni azionarie. Il mercato dei titoli di Stato dovrebbe essere più lento nei movimenti.
Ragioniamo per paradossi. Supponiamo che un cittadino influente (politico per lo più, ma anche esponente di rilievo di Banche Centrali, Governo, ecc. ecc.) con le sue affermazioni sia in grado di cambiare le quotazioni di mercato (stiamo parlando principalmente di titoli di stato). Lo stesso cittadino, conoscendo in anticipo le sue dichiarazioni (o azioni o scelte) potrebbe giocare in leva, con derivati, sullo Spread. Questo potrebbe portare ricavi enormi.
Esiste il reato di Aggiottaggio. http://it.wikipedia.org/wiki/Aggiotaggio. Ma in questo caso il reato potrebbe essere difficile da dimostrare.
1) La variazione di mercato è data da scelte che possono essere legittime. Quindi difficilmente potrà essere dimostrata la volontaria influenza del mercato.
2) L’ internazionalizzazione del mercato fa si che i flussi finanziari e di investimento siano difficilmente controllabili.
Senza entrare nel contesto politico italiano, vogliamo citare per esempio alcune affermazioni di esponenti della Banca Centrale Tedesca che hanno portato per più volte, questa estate, ad una impennata improvvisa dello Spread. Non dubitiamo sulla buona fede dei soggetti coinvolti. Ma quando una propria affermazione o scelta o azione, può portare indebito arricchimento (anche per centinaia di Milioni di Euro) il problema è quello di porre l’ attenzione ai meccanismi che possono evitare questo fenomeno. Soprattutto affermazioni che sembrano (ad una lettura forse molto maliziosa) più rivolte al cambiamento dei mercati, piuttosto che a necessità istituzionali e/o politiche.
Sembra un problema secondario, ma rischia di minare alla base la democrazia.
Il controllo dei mercati è un problema complesso ma sicuramente non è slegato dal fatto che l’ evoluzione della democrazia sta spingengo verso una medialità e multicanalità e quindi a reazioni sempre più rapide e frenetiche.
La soluzione forse non esiste. Sicuramente le ramificazioni di società anonime, società in paradisi fiscali, galassie di società, ecc. ecc., non aiutano a dare trasparenza alla tracciabilità delle informazioni.
Noi crediamo che i mercati debbano essere regolamentati in maniera trasparente e con completa tracciabilità e riconducibilità delle azioni finanziarie, per aumentare non solo la trasparenza fiscale, ma anche la trasparenza politica.
Purtroppo considerazioni inattuabili, complesse. Ma la riflessione sulla democrazia, sulla politica e sulla libertà, non possono non condurre al mercato e alle sue metodologie di regolamentazione.
Anche la regolamentazione è un tema delicato. La trasparenza è collegata a rinunce di libertà. L’ equilibrio deve essere trovato e le nuove tecnologie possono aiutare a determinare nuovi modelli di trasparenza, rispettosi al contempo delle libertà individuali e della privacy.
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